Alla Scuola di Perfezionamento per le Forze di Polizia i temi del cybercrime e dell’intelligenza artificiale

Coerentemente agli indirizzi formativi del piano degli studi del corrente anno accademico – caratterizzato da contenuti fortemente innovativi ‒ dal 16 al 19 maggio 2022 i frequentatori del XXXVII Corso di Alta Formazione hanno partecipato a quattro intense giornate di formazione in materia di criminalità informatica e  intelligenza artificiale, organizzate unitamente alla Fondazione Vittorio Occorsio, ente che ha, tra i suoi scopi, quello di diffondere tra coloro che operano nel campo del diritto penale la consapevolezza della necessità di adeguare il metodo dell’investigazione e della prova al suo oggetto.

Il tema trattato riveste importanza strategica perché costituisce una vera e propria sfida per l’intero comparto forze di polizia, sempre più chiamato ad acquisire conoscenze di tipo tecnico e giuridico, indispensabili per affrontare efficacemente il cybercrime nella prospettiva della investigazione e della tutela penale.

Il corso – che ha visto alternarsi, in qualità di relatori, illustri magistrati, accademici e rappresentanti del settore law enforcement – ha inizialmente approfondito l’esame dei reati informatici in senso stretto (quelli nei quali l’elemento tecnologico è indispensabile per la stessa configurabilità) e dei reati commessi mediante l’uso di strumenti informatici. In tale secondo ambito un focus particolare ha avuto il tema dell’intelligenza artificiale nell’illecito penale, sia quale strumento per la sua commissione nei vari ambiti, sia quale oggetto di tutela.

Sono stati poi esaminati i profili strettamente processuali ed investigativi, a partire dai temi della giurisdizione nel cyberspace e della competenza, per poi esaminare quello delle prove elettroniche e dell’uso dell’informatica ai fini investigativi in relazione alla disciplina del codice di procedura ed all’utilizzo nel processo. Il corso si è concluso con una parte tematica, che ha approfondito la criminalità informatica in alcuni particolari settori: l’utilizzo dell’intelligenza artificiale per influenzare il mercato politico e commettere reati contro la personalità dello Stato; gli effetti dell’intelligenza artificiale sul mercato economico con riferimento sia alle criptovalute e alle attività criminali connesse che agli effetti distorsivi sul mercato causati da tale utilizzo; l’uso dell’intelligenza artificiale nella prevenzione e repressione dei reati ambientali.