Si è svolta in data 17 dicembre presso l’auditorium “Prefetto Carlo Mosca” della Scuola di Perfezionamento per le Forze di Polizia una Tavola rotonda sulla violenza di genere con la presentazione del libro “Il femminicidio” alla presenza dell’autrice, V.Q. della P. di S. Marta Sabino, già frequentatrice del 39° Corso di Alta Formazione presso questo Istituto.
I lavori sono stati introdotti dal Direttore della Scuola, Maurizio Vallone il quale nel sottolineare come il tema del femminicidio sia di stretta attualità ha evidenziato come la riscontrata leggera flessione del fenomeno sia certamente positiva ma assolutamente non sufficiente in quanto l’obiettivo da perseguire è quello ben riassunto dal motto “non una di meno” che accompagna da tempo le campagne di sensibilizzazione.
E’ poi intervenuta la moderatrice, Prof.ssa Anna Maria Giannini, ordinario di Psicologia Generale alla Sapienza Università di Roma, la quale ha fornito ulteriori ed articolati spunti di riflessione rimarcando la preziosa opera svolta dalle forze di polizia a tutela delle donne minacciate con un impegno ed una dedizione che travalicano spesso gli ordinari doveri di servizio.
Tra i vari spunti di riflessione, emerge l’analisi di una società sempre più multietnica, che porta le coppie a confrontarsi con conflitti nuovi e profondi, derivanti dalle diversità esistenziali, culturali e religiose. Questi contrasti sfociano frequentemente in violenze domestiche e si intrecciano con la mancanza di filtri contro la negativa influenza del mondo telematico, popolato da pensieri e immagini che promuovono modelli comportamentali dannosi. Al contempo, il web diventa strumento per forme di violenza “virtuale”, come il revenge porn, lo stalking online e il cyberbullismo, fenomeni che colpiscono in particolare le persone più vulnerabili, soprattutto minori e donne.
Proiettato in sala anche il video saluto del Prof. Vito Tenore, Decano dei docenti della Scuola e autore della Prefazione al libro il quale ha inteso sottolineare l’importanza del volume che si basa su un minuzioso approfondimento sia normativo che di analisi del crimine in discussione portando di conseguenza sul terreno del confronto materiale utile e scientificamente solido a dispetto di quanto oggi si vede frequentemente sui canali televisivi e media ove improvvisati “esperti” parlano del fenomeno senza conoscerlo a fondo nei suoi vari e molteplici aspetti.
Interessante poi la presentazione da parte della Vice-presidente dell’Associazione Soroptimist International d’Italia, D.ssa Adele Manno che ha riferito dei tanti ed importanti progetti che l’Agenzia, riconosciuta anche dall’ONU, sostiene nei 162 Paesi ove è presente con i suoi Club per comprendere il fenomeno, stigmatizzarlo, combatterlo, prevenirlo, sensibilizzando l’opinione pubblica e l’attenzione di ogni cittadino e soprattutto fornendo ausilio alle tante vittime di violenze.
A seguire i contributi forniti dal T.Col. CC Barbara Vitale comandante della Sez. Atti Persecutori del Reparto Analisi Criminologiche dell’Arma e della V.Q. Aggiunto della P. di S. Pamela Franconieri, direttore di sezione della 2^ D del Servizio centrale Operativo le quali vivendo ogni giorno “sul campo” il tema del femminicidio hanno fornito dati ed elementi concreti per una maggiore comprensione del fenomeno.
Dopo l’articolato intervento da parte dell’autrice del libro, Marta Sabino la quale ha ricostruito la genesi del suo lavoro nato in questa Scuola tra i banchi del 39° CAF (Corso di Alta Formazione), dove si stava occupando del tema per il suo elaborato individuale è stata la volta di una toccante testimonianza individuale da parte della D.ssa Vanessa Villani, agente della Polizia Provinciale di Frosinone.
L’agente ha raccontato alla platea composta dai frequentatori del 40° CAF, da rappresentanze di ufficiali allievi della Scuola Ufficiali Carabinieri, della Scuola di Polizia Economico-Finanziaria della Guardia di Finanza e di Allievi Commissari dell’Istituto Superiore di Studi Penitenziari “Piersanti Mattarella” la drammatica vicenda della quale è stata vittima nel 1993 quando il suo compagno, non accettando la sua volontà di volerlo lasciare, l’aveva aggredita nottetempo abbandonandola esanime alla presenza del figlio di soli 3 anni.
L’intervento salvifico della famiglia ed il suo straordinario carattere resiliente le hanno poi consentito di uscire da un coma durato diversi mesi e di poter così raccontare agli inquirenti cosa fosse effettivamente accaduto quella notte consentendo alla giustizia di fare il suo corso con l’arresto e la successiva condanna a pena detentiva dell’aggressore.
La Villani ha invitato, quindi, tutte le donne ad avere sempre coraggio e fiducia nello Stato e nella possibilità di riprendersi anche dalle situazioni più difficili e drammatiche ed a cogliere subito, dai primi segni come l’”amore” di un compagno violento sia malato e quindi a ricorrere subito agli strumenti di tutela oggi offerti anche dalla recente normativa sul Codice Rosso.
Nonostante quanto accaduto, l’agente Villani è riuscita a trovare dentro di sé, e con l’aiuto della rete familiare e amicale, la forza per studiare, laurearsi e trovare da ultimo un lavoro che le consente di essere finalmente autonoma anche sotto l’aspetto economico, diventando così il testimonial esemplare di un percorso di rinascita che auspica accompagni sempre tutte le donne vittime di violenza.