Il Master Anticorruzione di “Tor Vergata” promuove un confronto tra istituzioni, magistratura e accademia sul futuro digitale della Pubblica Amministrazione.
In data 9 ottobre 2025 presso la Scuola di Perfezionamento per le Forze di Polizia di Roma, si è svolto il convegno “L’uso degli strumenti di intelligenza artificiale e il Codice dei Contratti Pubblici: opportunità e criticità”, promosso dagli organizzatori del Master Anticorruzione dell’Università degli Studi di Roma “Tor Vergata”.
L’incontro ha rappresentato un importante momento di riflessione interdisciplinare sull’impatto dell’innovazione tecnologica nella gestione dei contratti pubblici, in un contesto nel quale è recentemente intervenuto il D.Lgs. n. 36/2023, che insiste sulla digitalizzazione dei processi e sull’utilizzo etico e consapevole dell’Intelligenza Artificiale (IA).
L’evento è stato introdotto dal Dott. Maurizio Vallone, Direttore della Scuola, il quale ha accolto l’uditorio e presentato il Dott. Filippo Cucuccio, Direttore Generale dell’ANSPC e moderatore della conferenza. In tale occasione è stato evidenziato come il mercato dei contratti pubblici rappresenti oggi una leva strategica per la modernizzazione della Pubblica Amministrazione, invero una PA per diventare un motore di efficienza e trasparenza deve incrementare quantitativamente e qualitativamente i risultati e le performance, integrando competenze giuridiche, etiche e tecnologiche.
Al convegno è intervenuto anche il Presidente dell’ANAC, Giuseppe Busia, il quale ha colto l’opportunità per delineare il legame tra innovazione, legalità e governance pubblica. In particolare, il relatore ha ricordato che “il comparto dei contratti pubblici contribuisce per circa il 14% al PIL Europeo”, sottolineando come si tratti di un ambito di grande rilievo nel quale la digitalizzazione può rappresentare un fattore determinante in termini di “efficienza, controllo e legalità”. Il Presidente dell’ANAC nello stesso tempo ha evidenziato che la digitalizzazione dell’ambito pubblico non può mai eludere tre principi cardine, in ossequio alla normativa vigente:
- non discriminazione, per garantire che l’utilizzo dei dati e l’elaborazione algoritmica non comportino effetti discriminatori diretti o indiretti nei confronti di persone fisiche o giuridiche;
- trasparenza algoritmica, per assicurare ai cittadini la conoscibilità delle logiche e dei criteri decisionali automatizzati;
- non esclusività della decisione meccanica, per mantenere centrale il controllo umano nel processo decisionale, vietando che le decisioni aventi effetti giuridici o di rilevanza amministrativa siano assunte in modo esclusivamente “automatizzato”.
Inoltre, nella disamina egli ha sottolineato la necessità di investire, con urgenza, nella formazione e nello sviluppo delle competenze digitali, affinché la tecnologia possa rappresentare un mezzo di equità e inclusività e non un fattore di disparità.
A seguito dell’intervento del Pres. Busia – definito dallo stesso Dott. Cucuccio come lectio magistralis data la completezza dogmatica e teoretica dei contenuti- si è avviata una tavola rotonda nella quale si sono confrontati esperti in discipline diverse: il Prof. Emiliano Di Carlo, il quale si è mostrato entusiasta dell’IA portando all’attenzione dell’uditorio alcuni dei risultati raggiunti per il tramite del suo utilizzo nella propria attività di docenza e ponendo in luce alcuni tecnicismi della stessa; viceversa il Dott. Giuseppe Cascini ed il Gen.D. Giancarlo Trotta, esponenti della compagine più schiettamente “operativa” hanno colto l’occasione per sottolineare i rischi legati all’uso dell’Intelligenza artificiale da parte di coloro che intendano piegarla ai fini illeciti. In particolare, la scarsa regolamentazione dell’uso dell’IA e simmetricamente un utilizzo libero e potenzialmente estremo della stessa potrebbe prestare il fianco alla criminalità; infine, la compagine bancaria, rappresentata dal Dott. Fabio Cerchiai e dal Dott. Enzo Serata, ha posto l’accento sulla necessità di cooperazione pubblico-privata per garantire tracciabilità, sicurezza e sostenibilità dei processi di spesa pubblica.
Ha concluso il convegno il Prof. Capuzza tra letteratura e diritto amministrativo ribadendo le criticità emerse nel corso del pomeriggio circa l’uso dell’IA tramite vivaci richiami agli interventi degli altri relatori e concentrandosi sull’impatto che la stessa potrebbe avere nelle procedure di contrattualistica pubblica. Degna di nota una ferma istanza di positività del professore, che ha divulgato le opportunità che l’IA può offrire ammonendo di non affidarsi completamente alla stessa, ma di controllarne sempre i risultati in chiave critica.
Tutto ciò osservato si potrebbero sintetizzare i risultati del convegno in una considerazione conclusiva secondo cui l’Intelligenza artificiale rappresenta il progresso – non diversamente dalla rivoluzione industriale- e pertanto non va combattuta, ma va accolta, conosciuta ed utilizzata con saggezza. Solo in tal modo la stessa apporterà una maggiore professionalizzazione ed una sempre più alta qualità del lavoro, ivi compresa l’attività della PA.
“Dobbiamo usare l’IA e non esserne usati, governarla per non esserne governati”.


