Nell’ambito degli incontri con i vertici delle quattro forze di Polizia, nella mattinata del 30 aprile il Dr Giovanni Russo, Capo del Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria, ha tenuto al XXXIX corso di Alta Formazione una conferenza sul tema “L’art. 41 bis dell’Ordinamento Penitenziario e altri strumenti per la lotta alla criminalità organizzata”.
Il Dr Russo ha ricordato come il regime del 41 bis O.P. è una misura introdotta nel nostro ordinamento per neutralizzare la possibilità che pericolosi detenuti possano continuare a mantenere legami criminali con il mondo esterno continuando la loro attività delittuosa anche dal carcere.
E’ una forma di detenzione particolarmente rigorosa, a cui sono sottoposti gli autori di reati in materia di criminalità organizzata o di terrorismo nei confronti dei quali sia stata accertata la permanenza dei collegamenti con le associazioni di appartenenza.
Tale misura è stata introdotta nell’ordinamento all’indomani delle stragi di Capaci e di via D’Amelio per rispondere ad un problema che anche quei drammatici eventi avevano messo in evidenza, ossia l’incapacità della pena detentiva, nella sua ordinaria modalità di esecuzione, di neutralizzare la pericolosità di detenuti che, in virtù dei legami con le associazioni criminali di appartenenza, continuavano dal carcere ad esercitare il loro ruolo di comando, impartendo ordini e direttive agli associati in libertà.
Il regime detentivo speciale, riducendo drasticamente le occasioni di contatto tra i detenuti e l’esterno e tra gli stessi detenuti, ha dunque come scopo quello di interrompere, o meglio ridurre, i collegamenti con le associazioni, così rendendo effettiva la funzione di neutralizzazione propria della pena detentiva.
Il Presidente Russo, al termine della conferenza, ha incontrato tutti i frequentatori ed il personale del Corpo di Polizia Penitenziaria per un breve saluto seguito da una foto di gruppo.