Il 37° corso di Alta formazione incontra il mondo penitenziario

Due giorni di intensi incontri con le diverse realtà del mondo penitenziario sono stati il focus delle attività del 37° Corso di Alta Formazione, ormai giunto alla fondamentale fase dedicata agli approfondimenti diretti presso le strutture più peculiari di ogni forza di polizia.

In particolare, la prima giornata, 16 marzo, ha visto la delegazione dei frequentatori di corso – guidata dal Direttore della Sezione Sperimentazioni della Scuola, Dir. Agg. P.P. Salvatore Pede – visitare dapprima il Laboratorio centrale per la Banca dati del DNA – istituito nel 2009 e contenente tutti i profili genetici dei soggetti detenuti, arrestati o fermati sul territorio nazionale – e successivamente la Casa circondariale femminile “Germana Stefanini” di Rebibbia, che è il più grande penitenziario femminile in Europa. Nel prosieguo della giornata la delegazione ha incontrato i dirigenti del Nucleo Investigativo Centrale (NIC) che, come Servizio centrale di polizia giudiziaria, si occupa in via prioritaria di indagini in materia di criminalità organizzata e terrorismo per fatti di reato commessi in ambito penitenziario o, comunque, direttamente collegati ad esso. Foriera di altrettanto interessante confronto e condivisione è stata la visita al Gruppo Operativo Mobile (GOM), che opera alle dirette dipendenze del Capo del Dipartimento per fronteggiare situazioni di emergenza e particolare pericolo e svolgere compiti relativi alla custodia dei detenuti sottoposti al regime di detenzione speciale previsto dall’art. 41-bis dell’Ordinamento penitenziario, così come dei detenuti collaboratori di giustizia.

La seconda giornata, 17 marzo, è stata invece dedicata alla visita della Casa circondariale di Terni, che ospita prevalentemente i detenuti in regime di Alta Sicurezza, cioè i soggetti che, pur non sottoposti al suddetto regime ex art. 41-bis, si sono resi responsabili di reati gravissimi: si tratta degli appartenenti alla criminalità organizzata di tipo mafioso; degli imputati o condannati per delitti commessi con finalità di terrorismo, anche internazionale, o di eversione dell’ordine democratico mediante il compimento di atti di violenza; dei vertici delle organizzazioni criminali dedite allo spaccio di stupefacenti.